Tempo.

Quando ero più giovane ho viaggiato in sporchi e vecchi treni che andavano verso nord
e ho dormito con ragazze che facevano all’amore per la prima volta, compravo di tutto e mi dimenticavo poi di pagarlo.

Quando ero più giovane ho visto le piazze, le belle piazze, il fumo acre dei lacrimogeni ed ho amato la rivoluzione ed il “Che”.

Quando ero più giovane mi sono visto in manette davanti ad un giudice, cambiavo nome in ogni città, cambiavo casa, cambiavo lavoro, cambiavo amore, domani era mai e mai era dopodomani.
Quando ero più giovane con l’assassina, sorella morfina, ho cercato il piacere ingannando il dolore, naufragai ma imparai a nuotare e ritrovai la costa, dormivo di una tirata ogni volta che trovavo un letto.

C’erano giorni in cui si mangiava, c’erano notti che no, fumavo di scrocco e facevo la linguaccia alle dame che andavano a braccetto di un tipo… che mai ero io.

Passarono gli anni, ero li quando scoppiò Bologna e l’Irpinia tremò, terminai la mili, iniziai a viaggiare lontano per seguire il mio cammino.

Decine di migliaia di chilometri, ho visto molte terre, deserti, oceani, montagne e foreste, a Panaji ritrovai la mia ombra ma poi mi fermai nell’Aztlan dove conobbi Hurrakan ed imparai a “sognare”, ebbi due donne però amai quella che più mi amò.

Una volta gli dissi: vieni via con me? E rispose di si.

Adesso mangio cibo caldo, ho due figli, casa mia, moto, macchina, ho un telefonino che rompe i coglioni, pago le mie tasse ed ho due passaporti ….

Però, a volte, perdo l’appetito e non posso dormire.

Allora mi suono un trombone…
e sogno che viaggio in uno di quei vecchi treni che andavano verso il nord.

Quando ero più giovane, quando la vita era dura, diversa e felice.

Dormivo di una tirata ogni volta che trovavo un letto.



In ricordo di Riccardo il pescatore