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sabato 3 febbraio 2007

La canzone più bella del mondo

Avevo un bottone senza asola, un baco da seta, mezzo paio di scarpe da clown ed un anima in piazza…una olivetti ormai cariata, un trenino in ritardo, un abbonamento del Napoli, una faccia da culo di bicchiere.

Una scuola di matti, un compasso, un tavolo barella, una noce o boccone di Adamo meno una costola, una bici diabetica, un cirro, un cumulo, uno strato, un cammello del re mago Baldassare, una gatta senza gatto.

La mia Annie Hall, la mia Gioconda, Wendy… prima le dame!! Il mio Totò, la mia Palla di Neve, i Tre Moschettieri, Tin-Tin…il mio YO-YO, lo scopone ed il sette d’oro, il garage dove ti spogliai senza toglierti i vestiti.

Il mio nascondiglio e la sua chiave di Sol, il mio orologio da polso, la lampada di Aladino dentro il cassetto. Io non sapevo che la primavera durasse un secondo…io volevo solo scrivere la canzone più bella del mondo.

Vi presento a mio nonno bastardo, mia moglie nubile, al padrino che mi impadrinò nella Legione Straniera, al mio fratello gemello patron del mercato ambulante, a Simbad il marinaio che ebbe un nipote cantante.

Alla puttanona di mia cugina Carmela ed al suo cane salsiccia, alla mia armatura di maglia di ferro contro la sfortuna e le farfalle che in sogno cacciano bambini con i foruncoli quando essi sognano di abbracciare Veneri di Milo senza mani.

Mi sono liberato dei tonti per cento, del racconto del bissiness dando lezioni in una accademia di cigni cantori, con Simone di Cirene ho fatto un tour per il monte calvario, cosa faresti tu se Angelina se ne andasse con un commissario?

Di fronte al Capo di Poca Speranza ho ammainato la mia bandiera e se mi perdete di vista aspettatemi in sala d’attesa, ho anche ereditato una bottiglia di rum da un clochard moribondo ed ho dimenticato la lezione al ritorno da un coma profondo.

Non ho mai potuto cantare in un sol colpo le canzoni delle onde dell'oceano, del flash in vena, delle lacrime da piangere quando ne valga la pena, della pagina incinta nel ventre di un bloc-notes di un giramondo, della goccia d’inchiostro nell’inno dell'iracondo.

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